Nata come ribellione nei confronti della danza accademica, ritenuta troppo rigida e schematica, la danza moderna intendeva procedere alla ricerca di una danza libera, che inizialmente veniva spesso praticata attraverso la provocante forma dell’assolo (oggi detto anche solo), eseguito spesso in spazi non teatrali, per marcare un forte contrasto con lo sfarzo dei grandi balletti.

Loïe Fuller, Isadora Duncan e Ruth St. Denis, poi seguite da Martha Graham e Doris Humphrey, si imposero sulla scena mondiale sviluppando particolari stili di danza libera che poi diedero origine ad una modern dance caratterizzata da una propria estetica e con i suoi relativi schemi espressivi ed educativi.
Nella danza moderna il corpo si muove rispettando nuovi canoni tecnici ed espressivi, spinto dalla volontà di trovare un nuovo rapporto con lo spazio e con il tempo.

Modificando la tecnica derivante dalla danza classica, si sviluppa una lezione molto più dinamica, con movimenti di isolamento e coordinazione molto più rapidi. La lezione comprende lo studio della tecnica, il rinforzo muscolare, lo sviluppo del senso del ritmo e dell’espressività musicale, l’uso dello spazio attraverso il movimento e l’espressività interpretativa nei diversi stili della danza moderna.